Data di pubblicazione 06/12/2011
<<Il coro, ancor più degli striscioni - spiega Leonardo Colapietro, autore di “Chi non canta resti a casa” - è la massima espressione del tifo, l'ultras italiano va allo stadio prima ancora che per guardare la partita, per cantare al fine di sostenere e aiutare la propria squadra del cuore, ma anche per dileggiare l'avversario e le tifoserie rivali. I cori sono forse il modo migliore per conoscere l'anima di una curva>>.
...butta in aria le mani
la la la la
e poi falle girar
la la la la
canta insieme alla curva
la la la la
canta insieme agli ultra’
(Parole ritmate sul motivo musicale “Il ballo di Simone”)
Si parla spesso della cosiddetta mentalità ultras dentro le curve degli stadi italiani. Ma cos’è questa mentalità?
Un tifoso del Bari ha scritto su un sito internet: <<Essere ultras non significa essere un delinquente! Essere ultras significa credere e lottare per un ideale! Essere ultras non significa essere violenti! Essere ultras significa avere un codice d’onore! Essere ultras significa rispettare anche l’ultras avversario>>.
Questa mentalità, giusta o sbagliata che possa sembrare, condivisibile o meno, la si ritrova ad ogni partita nei cori cantati dentro gli stadi. Questo lavoro non vuole essere un trattato di sociologia. Vuole solo farci prima di tutto divertire, ma anche un po' riflettere come il calcio viene vissuto in Italia: una sorta di religione.
Gli stadi le chiese. E i cori sono le sue preghiere.
Dai testi di un coro si possono capire l’anima e lo spirito di una città intera, gli odi e le amicizie di una curva, sempre più spesso purtroppo anche il suo orientamento politico.
Un piccolo quadro dunque del tifo italiano con un accenno alle loro storie e alle storie delle società. Ed una mappa delle rivalità tra tifoserie italiane che possono andare dalla semplice non amicizia all’odio più atavico.
Nei cori che andrete a leggere c’è la faccia di un paese malato di calcio: nuovi e storici, che un giorno idolatrano un giocatore e il giorno dopo lo massacrano, divertenti, irriverenti, violenti, persino blasfemi in qualche caso. Insomma, di tutti i colori e per tutti i gusti.
L'autore
Leonardo Colapietro, fiorentino classe 1971, giornalista-pubblicista, lavora nel campo dell'informazione e della comunicazione. Grande appassionato di calcio, anche per averlo praticato da dilettante per molti anni, cura, tra le altre cose, una rubrica proprio sul calcio su un sito di informazione della sua città.
E' alla sua prima pubblicazione.
“Chi non canta resti a casa”
Canti e cori ultras
Bradipolibri
Dimensione: 15x21
Num. Pag. 192
Prezzo: Euro 14,00
ISBN: 978-88-96184-22-6